destionegiorno
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Nasce a Gela (CL) città della splendente Sicilia, il 16 gennaio 1961. Attratto sin dall’età scolastica dall’arte in generale, lascia gli studi all’età di 16 anni per dare una mano tangibile alla famiglia composta di 5 figli, immigrando per lavoro in Germania, dove il padre soggiornava già da 13 ... (continua)
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Oscuramente,
piangono le stelle,
nel viver l'amore e finire
nel sorriso, del sole.
Le rughe segrete,
non fanno più paura
e cieco, riposa il delirio,
sulla bruma terra.
Senza, notturni petali,
in cerca di luce da sfiorare,
eterna e... leggi...
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Manca poco
e l’intorno ancora una volta
sarà riempito dal buio
tutto perderà di significato
ogni attimo... leggi...
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Ogni giorno, si perde
ogni giorno, in modo differente.
Si esala insieme ai discorsi
rimati dentro, chiusi
nell'isolamento della pena.
Si muore, senza accogliere
la vita che arabesca il mondo
smarrito come nebbia
in quest'aria che... leggi...
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Lungo il viale, al giro di boa
lo sguardo scruta oltre
muovendosi sui colli e montagne
dove la primavera s'affaccia
nei ciechi sorriso di un bimbo
travolgendo ombre
all’assalto della mente.
Lungo il viale, vivo confuso
inseguendo nel cielo... leggi...
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Parlerò ancora di te
ammirando l'albeggiare
fresco intermezzo di un dì
protetto dal fascino
della soave tua forma
Scriverò ancora di te
in prossimità dei salici
vegliando i tuoi gesti
di gaie... leggi...
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Sguscia lo sguardo
sulle tue palpebre calate
mentre le dita sfiorano
le tue gote corrugate
in una smorfia di sorriso
scivolando laddove bussa
lo strepito della vita
perduro a contemplarti in veglia
intonando delicatamente
una ninna nanna
che non... leggi...
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Avrei voglia
di affrescare una tela
per eternare
il tuo splendore
solidificandolo nel tempo
tuttavia non ho pennelli.
Avrei voglia
di apparire carta
decantando
versi che diano
letizia al tuo cuore
ma non scrivo.
Avrei voglia
di essere... leggi...
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Rapido si allenta
il mio cedimento
attiguo al crepuscolo
del mio tormento
con le mani sbiancate
rasento i tuoi... leggi...
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Nel silenzio dei sensi
medito,
sguardo mesto,
smarrito
nella vuota meta
dall'inverno del tuo corpo,
nell'oscuro,
singhiozzi,
discorsi privi di sapore
movenze insensibili
angosce a lungo taciute,
affollate da impronte
di un amore... leggi...
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C'è un gelido anomalo
in questa dimora
com'è glaciale la luce
spoglia di umano calore
la quiete è l'unica signora
l'aroma dei fiori
in posti differenti gradito
in questo luogo è ripugnante.
Permango... leggi...
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Calogero Pettineo
Le sue 12 poesie in Fantasia
| Sono quelle parole sottili
che dividono i sogni dalla realtà
un fine confine che senza pietà
porge giochi carnali ai cuori vili
e c'è freddo tutto intorno
un freddo che soffoca l'amore
intrecciando il dolore
con utopici
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| Vivo i miei giorni
distaccato dal sole
amante della luna
gelida senza calore
aborrito e scacciato
in ogni posto.
Mi accende
il profumo del sangue
di cui mi rifocillo
i miei offendenti appuntiti
penetrano nei colli altrui
nel mio cuore
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| Il sole d'aprile
era rimasto schiavo
di nuvole cariche di grigio
e sotto
colpiva prepotente la pioggia
trascinando i colori lontano
cancellando segni d'ogni passaggio.
Allora, serrai gli occhi
guidando distante il pensiero
ideando un
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| Tormentato dalle lacrime in vendita,
oltre il volto, più della foschia
mentre a occhi serrati, si oblia
nella lusinga cercando l'uscita.
Sterile di concetti, sequestra
la solitudine, in brucianti pagine
con superflue parole di
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Nella prigione della mente
torme di teste mozzate
mi svegliano la notte,
con sguardi
sbarrati dal terrore.
Urla d'anime innocenti,
percuotono l'udito
anche, se, senza diletto,
la mia ascia
nel silenzio
di un beffardo potere,
si abbatteva su
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| Si para a festa la fine d'ottobre
con bonbon e zucche vuote
nell'oscuro transiente incanto
da zombi vestiti o di bianche, lenzuola
si gioisce di gusto e si sberleffa.
Non si ha terrore dei sepolcreti
dei vivi e dei morti risorti
è la notte
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| Impenetrabile e tenebrosa
deglutendo a fatica
mi dispersi pazza
precipitando tra le gote
pugnalando le rughe del sorriso
non ascoltando ragioni
irrorando il tremolio
dell'aurora sena fine
mi svendei per trenta denari
cibando la dolenza degli
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Esplodi ancora
senza tremare
fissa l'aurora
spegni il mare
Causa lutti
senza pentirti
sappiano tutti
disprezzo offrirti
Che simili gesti
perdurino scritti
dei giorni funesti
senza diritti
Hai sangue versato
in nome d'un Dio
che t'ha
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Mi desto, forse ero già desto
odo vociare per le vie
la luce, suonare alla soglia
è in un baleno, fuggire.
Seduto medito sul futuro
a ciò che non ho finito ieri
tutto il passato, in costei vita
che la musica, porta
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| Senza logica
Strappò dei petali
A un fiore
Nessuno se ne curò
Allora ardì di più
Lo divelse dalla radice
Niente
Pestò brutalmente
Un campo di grano
Nell'indifferenza
Allora osò di più
Gli
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| Approda l'estate
Calano le vele
I giorni di scuola
E tempo d'esser gioiosi
Ogni anno un ospite
Si unisce alla casata
Ed il rogo nelle vene
Prende il sopravvento
Inferno e paradiso
Nel mare mi smarrisco
Mentre sotto il tavolo
Piedi frugano
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| Più possente
dello snervante dissenso
vestito di fragili e fasulli ideali,
Il nostro amore
visse contro tutti.
Visse
una dolcezza immortale
più forte del sole, oltre l'aria,
visse
soffi d'infinito amore,
cancellato
da astute e
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